Gemelli e Fivet

In clinica ci avevano detto che c’era il 5% di possibilità che fossero gemelli. La biologa ci ha chiesto diverse volte se volevamo inserire due embrioni, lei diceva che non avrebbe mai voluto dei gemelli perché troppo impegnativi. Subito dopo l’estrazione degli ovuli avevamo chiamato un amico che se ne intendeva, il quale senza tentennare ci disse “Provate con due, le possibilità aumentano rispetto a uno solo”. Ripensandoci meno male che ci ha detto così…forse senza quella telefonata ora avremmo un solo figlio.
Quando alla prima eco (che è stata la più bella) la ginecologa ha detto che erano due, è stato un WOW di quelli che non capisci più niente.. anche se erano piccolissimi, ce l’avevano fatta tutti e due!
Al ritorno a casa ci sono state svariate reazioni: i credenti  hanno detto “O mio Dio o mio Dio o mio Dio”, gli apocalittici hanno chiesto “Ma li tenete tutti e due?” e  gli economi “Come farete?”.
Ad ogni domanda replicavamo con un sorriso tranquillo e orgoglioso, anche quando i catastrofisti dicevano “Aiuto, i gemelli vi stravolgeranno la vita”. La vita ti cambia, anzi rimane la stessa con un’aggiunta molto bella. Eravamo così felici che già dal primo mese dicevamo che Francesca era incinta, nonostante sapessimo che i primi tre mesi sono a rischio. Tutti gli amici sapevano che avevamo fatto la FIVET e già dopo una settimana di rientro da Copenaghen  ci continuavano a chiedere come fosse andata.  Non abbiamo mai nascosto a nessuno come sono arrivati i gemelli: quando per strada ci fermano e chiedono “Ma  avete gemelli in famiglia?” la risposta è veritiera anche con persone del tutto sconosciute “Ci ha aiutato la scienza”.  Troppo spesso ci si vergogna ad andare in clinica, ma se quello è l’unico metodo, che male c’è?

La clinica non è una passeggiata, le prime due volte abbiamo provato a Londra con l’inseminazione naturale e non è andata a buon fine. Sapevamo che la percentuale di riuscita non era alta (10% ) ma ci speravamo, soprattutto la volta in cui, per non perdere l’aereo, abbiamo cambiato la gomma della macchina in autostrada alle 4 di mattina e abbiamo fatto una corsa al check in con ancora il giubbotto catarifrangente addosso.

All’inizio la difficoltà più grande è informarsi: non conoscevamo nessuno che avesse provato la PMA e non sapevamo bene a cosa andavamo incontro. Le uniche testimonianze le abbiamo trovate su internet, ma è fondamentale dare un peso diverso a seconda delle fonti, diversamente il rischio è di farsi solo venire una grande ansia. La cosa che più ci spaventava erano i dosaggi ormonali, soprattutto dopo che in clinica ci avevano avvisato che ci potevano essere cambiamenti di umore e che anche per il partner sarebbe stata dura. In realtà grandi scompensi non ce ne sono stati, in gravidanza tutto è filato liscio a parte l’ultimo mese in cui gli acidi biliari sono saliti e con quelli anche la paura di avere preso la gravidanza troppo alla leggera. Grazie ai medici abbiamo scoperto che è facile che in gravidanze gemellari capiti e per fortuna non ci sono stati problemi.

Oggi i ragazzi (abbiamo iniziato a chiamarli così quando ancora erano nella pancia) hanno tre mesi e va tutto bene, in casa mancherebbe qualcuno se ce ne fosse uno solo. Sicuramente per i primi due mesi è stata dura, soprattutto di notte quando si svegliavano ogni 3 ore per mangiare e spesso non accadeva nello stesso momento, perciò ogni ora e mezza qualcuno si doveva alzare a dare biberon o seno. La mancanza di sonno è la cosa che si patisce di più: sono sempre stata una persona molto tranquilla, è difficile vedermi nervosa ma la stanchezza all’inizio mi aveva cambiata. Me ne sono accorta da come guidavo la macchina, mi ero trasformata in un’autista aggressiva (una di quelle che ho sempre detestato). Fortunatamente me ne sono accorta e abituandomi al loro orario sono tornata quella di prima.

Quello che ti insegnano i gemelli è che la coppia di genitori deve essere unita e complice, perché ci saranno momenti di tensione, di decisioni, di pianti, di rinunce che solo chi è affiatato può affrontare con il sorriso. Per cui abbandonate pure l’idea che fare un figlio possa risolvere la crisi, soprattutto se i bimbi che arrivano sono due! Ogni ora non dormita, ogni pianto viene cancellato dal sorriso dei vostri piccoletti, ma è fondamentale affrontare la quotidianità cercando di divertirsi, sia con i bambini sia con il partner. Probabilmente è vero che si fatica il doppio che con un singolo neonato ma la felicità che trasmettono è più del doppio perciò si può solo essere contenti.

È molto importante essere organizzati: prima che nascessero correvamo a fare scorta di pannolini ogni volta che c’era un’offerta, iniziando fin dai primi mesi di gravidanza…ora abbiamo pannolini ovunque e forse abbiamo esagerato visto che stanno crescendo molto più in fretta del previsto. Inoltre, è vitale crearsi una rete intorno che permetta di prendere dei momenti per staccare. Noi, per esempio, abbiamo i nonni che ci aiutano ad avere dei nostri spazi. Riuscire ad andare fuori a cena senza i bimbi sapendo che loro sono in casa al sicuro con delle persone di cui ti fidi ciecamente è molto rilassante (e finalmente riesci a parlare di argomenti che non siano solo pannolini e ragadi).

Forse scrivere sui gemelli dopo appena tre mesi dalla nascita è un po’ affrettato ma già dopo così poco tempo abbiamo capito che ognuno ha il suo carattere, e che vanno trattati come due persone diverse, ognuno con le proprie esigenze. Parlando con amici e conoscenti anche loro gemelli, i loro consigli sono sempre gli stessi: non chiamarli “i gemelli” ma con il loro nome e farli crescere sviluppando al meglio la personalità di ognuno. Noi ci stiamo provando.