Asilo sì...asilo no 2

Asilo sì… asilo no!?

Da tanti anni ormai il desiderio o la necessità di socializzare i nostri piccoli ha fatto sì che l’età d’inizio della frequenza all’asilo nido sia divenuta sempre più precoce. Il fenomeno è direttamente proporzionale all’inserimento sempre più significativo della donna nel mondo del lavoro per cui effettivamente diventa impellente ai giorni nostri cercare e trovare una soluzione adatta già ad età di 8-10 mesi di vita del bimbo. Vi sono alternative al Nido e queste sono i nonni o una baby- sitter. Non è facile decidere per il meglio. Tra i sensi di colpa, questioni organizzative ed equilibri familiari, decidere per il meglio può mettere seriamente in crisi i genitori. E’ vero, pertanto, che non esiste una soluzione valida per tutti: si subisce spesso l’invadenza di parenti ed amici che vorrebbero dire la loro (come sapete, poi,  ci si mette anche il pediatra). La cosa migliore sarà valutare caso per caso vantaggi e svantaggi di una scelta rispetto all’altra, cercando di creare un rapporto di fiducia e serenità con coloro che si prenderanno cura di nostro figlio, siano essi i nonni, le educatrici del nido o la tata.

Asilo Nido
Vantaggi:
A volte è l’unica soluzione possibile per le famiglie, perché copre un’ampia fascia oraria e costa meno (almeno apparentemente) rispetto alla baby-sitter. Molti genitori lo scelgono anche perché offre la garanzia che a occuparsi del proprio figliolo sia solo personale qualificato e preparato e perché da la possibilità al piccolo di stare in compagnia dei propri coetanei. Sicuramente il Nido offre molti stimoli, che favoriscono la crescita e lo sviluppo psico-motorio dei nostri figli. Il bimbo sarà aiutato a percepire meglio il progressivo distacco dalla famiglia. Il Nido favorisce anche un principio di socializzazione (quella vera inizia verso i 2 anni e mezzo – tre). Anche i genitori  hanno i loro vantaggi, conoscendo altre famiglie con lo stesso vissuto e le medesime problematiche, condividendo, pertanto, tante esperienze. Non guasta mai la possibilità di sfruttare il confronto con esperti.
Problemini:
Frequentare il nido rappresenta un grande cambiamento. Da un punto di vista fisico, stare  a contatto  con altri bimbi aumenta invariabilmente (tranne in rari casi) la possibilità di ammalarsi con tutto ciò che ne consegue. Il primo anno di Nido è spessissimo un percorso molto tortuoso fra assenze da lavoro da parte della mamma non sempre retribuite, il dovere organizzarsi comunque con nonni o tata, vedere un bimbo piccolo sofferente, la necessità di dovergli somministrare comunque dei medicinali che si spera sempre non debbano essere antibiotici (come si può capire il Nido può essere più costoso di una tata almeno nel primo anno di socializzazione).
L’Asilo Nido è , comunque, un’esperienza forte per il bimbo soprattutto dal punto di vista emotivo per cui i genitori devono cercare di capire se il proprio figliolo è pronto ad una esperienza così invadente. Non tutti i bimbi di età fra gli otto mesi e i due anni hanno la capacità di adattarsi a situazioni nuove che li portano fuori dall’ambiente strettamente casalingo e senza una relazione esclusiva fino ad allora con la propria mamma.
E’ importante sapere come ci si deve comportare di fronte all’eventualità che il bimbo si ammali veramente troppo (noi pediatri consideriamo come norma che un bimbo al primo anno di socializzazione si possa ammalare anche una volta al mese da Settembre al Giugno successivo : oltre diventerebbe uno stato di malattia continuativo!!) oppure che subisca le angherie di un qualsiasi stress da socializzazione troppo precoce: si può, si dovrebbe, interrompere temporaneamente o definitivamente per quell’anno l’esperienza iniziata e rimandarla a tempi migliori.

Nonni
Vantaggi:
sono una grande opportunità. Sono molto importanti nella vita dei bambini e stare con loro rappresenta per i piccoli un’esperienza spesso unica e insostituibile. Ai nonni è concesso (ma i nonni non devono esagerare) anche ciò che ai genitori non è permesso come qualche vizio e attenzione in più. I bambini lo percepiscono e beneficiano di queste coccole extra senza che dal punto di vista educativo vi siano interferenze significative dal momento che i due ruoli sono molto diversi. Se i genitori sapranno non demandare troppo ai nonni ed i nonni si muniranno di grande buon senso, anche i bimbi più piccoli capiranno che alcune cose che si fanno con i nonni non si possono fare con mamma e papà. Con i nonni poi i genitori sono senz’altro più tranquilli sapendo che il loro figliolo sta con persone che gli vogliono bene e che resteranno sempre un punto di riferimento nella sua crescita. La flessibilità negli orari è massima perché fanno parte della famiglia e, pertanto più disposti a coprire ritardi e contrattempi.
Problemini: 
Occorre sempre valutare le capacità effettive dei nonni perché un bambino richiede molte energie e prendersene cura potrebbe essere alla fine un carico di lavoro troppo pesante per i nonni stessi.  Ciò sarebbe negativo per loro in quanto si sentirebbero inadatti, ma anche per il bimbo che vedrebbe questo rapporto non certo piacevole e stimolante. Molto importante sarebbe, poi, considerare il tipo di rapporto fra le famiglie. Se  vi sono conflitti non risolti e mancanza di fiducia, è bene evitare questa soluzione foriera di litigi fra nonni e genitori ed anche fra i due genitori. Anche un certo grado di invadenza da parte dei nonni potrebbe portare a non rispettare del tutto le direttive dei genitori, con tutti gli evidenti problemi che si creerebbero. Per ovviare a tutte queste situazioni sarà importantissimo  che  i due genitori stabiliscano delle regole chiare attinenti l’educazione del bimbo, proponendole nel modo corretto, con molto tatto, ai nonni, lasciando loro, comunque, un margine di libertà di scelta e di autonomia.

Baby-sitter
Vantaggi: 
E’ una presenza rassicurante che segue e accompagna il bimbo per molte ore lungo la giornata. E’, pertanto, una figura di riferimento costante che può permettere una personalizzazione degli orari come il Nido non può permettere. Offre al piccolo un rapporto esclusivo, quasi da vice-mamma, persona ideale per essere affettuosa con il bimbo, in grado di giocare con lui, preparata (lo deve essere!!) e molto paziente. Risolve tanti problemi logistici: viene lei a casa per cui il bimbo non deve uscire alle sette-sette e mezza cinque volte alla settimana “cha piova o che neva” ; cura il bimbo quando è ammalato, è presente negli orari che interessano ai genitori, sbriga le faccende del piccolo, bagnetto e pappe comprese. Alla fine si può chiedere meglio ad una Baby-sitter che non ai nonni di rispettare dettami educativi che siano stati decisi dai genitori, così come l’ottemperare a regale pratiche di gestione del bimbo.
Problemini: 
Il fattore economico, dove ben si può comprendere che la spesa è superiore alla scelta del Nido (personalmente posso dire che almeno per il primo anno in cui il bimbo facilmente si ammalerà di più del periodo precedente, le assenze da lavoro del genitore, retribuite oppure no, il pagare, comunque, la retta mensile del Nido, il vedere un bimbo piccolo ammalato e sofferente avvicineranno indubbiamente le due entità di spesa, anche se in modo non del tutto visibile). A volte ci si può trovare di fronte a persone sì specializzate ma che non reputano nelle loro competenze il disbrigo di faccende domestiche. Altra difficoltà sarà sicuramente una ricerca verificata della persona giusta, muovendosi per tempo, chiedendo referenze, cercando colloqui conoscitivi e periodi di prova: caratteristiche importantissime da ricercare saranno: la competenza, l’affidabilità, l’equilibrio, la pazienza… la simpatia di pelle.