Il fluoro, diffusissimo in natura, viene assorbito essenzialmente nell’intestino, sotto l’influenza dell’alimentazione e si deposita in ogni organo ma preferibilmente nell’osso e nel dente, soprattutto quando questi sono in fase di crescita.
Il fluoro è, pertanto un oligoelemento essenziale nella prevenzione della carie. Dove non esiste la fluorazione delle acque potabili, il sistema adottato è la somministrazione di fluoro per via orale, che va iniziata il più presto possibile e continuata per buona parte dell’età pediatrica per proteggere sia i denti da latte che quelli definitivi. Il fluoro è un elemento che può rivelarsi anche tossico, ma la dose tossica è migliaia di volte superiore a quella usata per la fluoroprofilassi, mentre per avere un sovradosaggio cronico e quindi un deposito patologico di fluoro negli organi (in particolare osso e smalto dei denti) bisogna somministrare dosi molto più elevate del dovuto e per lungo tempo: il fenomeno che ne deriva si chiamerebbe fluorosi. Nel nostro paese la fluorosi praticamente non esiste, e quelle macchie bianche, spesso gessose, che si riscontrano sui denti dei ragazzi non sono dovute assolutamente ad essa. La presenza nelle acque potabili italiane di fluoro è trascurabile tranne nelle zone vesuviane ed etnee, dove si può decidere di non praticare la fluoroprofilassi.
Bisogna ricordare, altresì, che in Italia è molto alto il consumo di acque minerali, pertanto nel decidere se far eseguire o no la fluroprofilassi, bisognerà tener presente la grande differenza in contenuto di fluoro delle acque minerali stesse.
Basso contenuto: S.Benedetto, Vera, Lievissima, Lora Recoaro, Fiuggi, Rocchetta.
Medio contenuto: Ferrarelle, San Pellegrino.
Alto contenuto (> 0,7 mg / litro): Uliveto, San Paolo, Acqua di Lepe.
Bisognerà anche tener presente se abbiamo di fronte un bimbo abituato a bere molto o poco nell’arco della giornata. Ricordo che le Ditte produttrici di acque minerali sono obbligate per legge, se superano 1 mg per litro di fluoro ad inserire in etichetta la scritta acqua contenente fluoro.
Se si utilizza, pertanto un’acqua a basso contenuto di fluoro e si pratica la profilassi a giusto dosaggio, un bambino italiano non può assumere fluoro da altre vie (non la alimentare, perché i pochi cibi che lo contengono, per es. thè e pesce azzurro, non sono alla base della corretta alimentazione italiana nei bimbi al di sotto dei 5-6 anni di vita, quindi non vi è pericolo di fluorosi).
DOSI:
- FINO AI 2 ANNI: 4 GOCCE AL DI’ O 1 COMPRESSA DA 0,25 MG
- DAI 2 AI 4 ANNI:8 GOCCE AL DI’ O 1 COMPRESSA DA 0,50 MG
- DAI 4 AI 6 ANNI:1 COMPRESSA DA 1 MILLIGRAMMO
Riguardo al potenziale rischio di sovradosaggio in caso di utilizzo concomitante di un dentifricio al fluoro, va segnalato che il dentifricio viene utilizzato in quantità modestissime sotto i tre anni di età ed a questa età lo smalto dei denti estetici ( gli incisivi) si è già formato e che oltre i tre anni, nonostante un eventuale dentifricio al fluoro, i dati di deglutizione dello stesso sono così bassi da far escludere qualsiasi problema.
Una fluoroprofilassi fatta nei primi due anni di vita riduce l’incidenza della carie del 50%.