ROMA. Test sul coronavirus somministrati solo a chi ha avuto contatti a rischio ma presenta anche sintomi. Per Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani, il resto d’Europa fa così, riducendo la conta dei contagi.
Come giudica la decisione limitare i test per il Covid-19 solo ai pazienti sintomatici, a differenza di quanto è stato fatto sinora in Italia?
«Ci siamo solo adeguati alla definizione di caso che è stata aggiornata il 25 febbraio dall’Ecdc, l’Agenzia europea di prevenzione e controllo delle malattie. Secondo l’Ecdc si è in presenza di un caso sospetto, che deve quindi essere sottoposto a test, quando il paziente presenta una infezione respiratoria acuta e nei 14 giorni precedenti l’insorgere dei sintomi abbia avuto contatti ravvicinati con un caso probabile o confermato di Covid-19, o sia stato in aree di presumibile trasmissione comunitaria dell’infezione. La somministrazione del test a pazienti che non presentano sintomi non risponde quindi alle linee guida dell’Ecdc, e ci porterebbe ad avere risultati non confrontabili con quelli delle altre nazioni»….
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