COME PROTEGGERLO DAI VELENI
- Quando il bimbo comincia a gattonare e a esplorare il mondo che lo circonda, può facilmente venire a contatto con oggetti o situazioni per lui pericolose. Intorno all’ottavo mese, il piccolo inizia a gattonare e quindi a muoversi in casa in modo autonomo, esplorando l’ambiente e venendo attratto da tanti oggetti, specie se colorati.
- In questa fase aumenta il rischio di incorrerere in pericoli, perchè il bebè per istinto tende a portare alla bocca tutto quello che tocca per conoscere ed imparare. E la possibilità di contatto con sostanze velenose o tossiche si moltiplica.
- In genere i pericoli si presentano se i genitori non sono attenti nel valutare le situazioni di rischio e la rapidità di crescita dei loro piccoli. Più del 90% delle intossicazioni nei bambini al di sotto dei 4 anni avviene in casa e la causa più frequente è rappresentata dalle sostanze chimiche che si trovano in molti prodotti di uso comune
- È bene, pertanto, tenere fuori dalla portata dei bimbi tutto ciò che può rappresentare un pericolo come detersivi, farmaci, bevande e piante da giardino o appartamento, piccoli oggetti facile da ingerire.
Fate attenzione a:
- DETERSIVI: i prodotti per la pulizia della casa contengono sostanze che, se ingerite o inalate, possono provocare gravi danni all’organismo del bimbo. I detersivi presentano, però, pericoli diversi e per identificarli bisogna far riferimento alle categorie di uso o ai segnali di pericolo che compaiono sulle confezioni. Per esempio se il piccolo tocca con le mani il detersivo per lavare i piatti, difficilmente potrà avere danni gravi perché per questa via di contatto il detersivo non è aggressivo. Se, invece, lo ingerisce può avere diarrea e, se si provoca il vomito rischia il soffocamento perché la schiuma che si è formata nello stomaco può essere inalata durante l’induzione del vomito e, quindi, ostruire le vie respiratorie. Bisogna, invece fare molta attenzione agli sgorgatori (alcuni contengono come principio attivo la soda caustica) e agli sciogli-calcare (alcuni contengono acido cloridrico, chiamato anche acido muriatico. Si tratta di prodotti caustici ed corrosivi che, se ingeriti, anche in modeste quantità, provocano danni seri alle mucose (i tessuti di rivestimento interni delle vie respiratorie ed intestinali), ma sono nocivi anche al semplice contatto con la pelle e gli occhi. Per questo motivo ogni confezione di detersivo o altri prodotti per la pulizia della casa deve essere rinchiusa dopo l’uso e non vanno manomesse le chiusure di sicurezza a prova di bambino appositamente previste. Inoltre è buona norma posizionare i detersivi lontano dalla portata del bambino, per esempio in un mobiletto in alto, oppure utilizzare gli appositi fermi per bloccare l’apertura di cassetti e antine. Anche i prodotti per l’igiene personale (come shampoos e bagnoschiuma) rappresentano una grande tentazione per ogni bimbo che vede mamma e papà utilizzarli: anche questi andrebbero riposti fuori portata.
- FARMACI: il bimbo è fortemente attratto dalle forme e dai colori dei farmaci. In realtà tutti i farmaci sono potenzialmente pericolosi e lo sono per la dose ingerita per chilogrammi di peso del bimbo: è chiaro che un bimbo può subire gravi o gravissimi danni anche da una sola compressa di farmaco per l’adulto. Per questo motivo potremmo dire che quando vogliamo associare farmaci prescritti dal pediatra insieme a dolci o caramelle o a sostanze innocue, per riuscire a somministrarli meglio, sbagliamo perché forse non facciamo realizzare al piccolo il potenziale pericolo che queste sostanze assunte incongruamente possono avere. Le conseguenze, in caso di ingestione di farmaci, dipendono dal tipo di sostanza, dalla dose e dalla via di contatto e quindi, anche in questo caso, è indispensabile un intervento precoce, rapido, ma soprattutto corretto, consultando telefonicamente un CENTRO ANTIVELENI. E’ indispensabile tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, chiusi a chiave, e non assumerli in loro presenza. Anche le confezioni potrebbero essere insidiose: se i tappi sono di piccole dimensioni rischiano di essere ingeriti e i flaconi di vetro potrebbero, rompendosi, ferire il bimbo.
- PIANTE: il bimbo è molto attratto dalle piante perché i colori delle foglie, delle bacche e dei fiori richiamano la loro curiosità. Bisogna, però, fare particolare attenzione perché le parti di alcune piante, se toccate o ingerite, possono risultare tossiche. Il pericolo può risiedere nel seme (nel caso del ricino), nel bulbo (nel caso del narciso o del giacinto), nel lattice (come la linfa presente nelle foglie delle stelle di natale che contiene ossalati di calcio) o anche nell’intera pianta (ad esempio l’oleandro). Se il bimbo ingerisce parte di una pianta (come una bacca o una fogliolina) le sostanze velenose possono determinare un’intossicazione dell’intero organismo oppure solo di alcuni organi:
- Apparato gastrointestinale: salivazione, vomito, dolori addominali, diarrea, gonfiore delle parti molli della bocca e della bocca e della gola;
- sistema nervoso: mal di testa, stato confusionale, allucinazioni, tremori e convulsioni;
- muscoli: debolezza, dolori, contratture, paralisi e difficoltà respiratoria (colpiti i muscoli coinvolti nella respirazione);
- cuore e vasi sanguigni: alterazioni del ritmo cardiaco, abbassamento o aumento della pressione sanguigna;
- fegato e reni: stanchezza, malessere, vomiti e in seguito disturbi specifici.
Per questo le piante vanno identificate e, qualora velenose, collocate fuori portata del bimbo, controllando che i vasi siano stabili e non facilmente ribaltabili. Inoltre se in casa vi è un bimbo piccolo i genitori, prima di acquistare una pianta, si devono informare sulla eventuale tossicità.
Se vi è stato solo un contatto con le parti a rischio, si possono verificare irritazione, rossore, dolore, gonfiore, formazione di vescicole o ferite. Bisogna lavare la parte con acqua fresca e rivolgersi al CENTRO ANTIVELENI. Occorre recarsi subito al Pronto Soccorso se il gonfiore interessa la lingua o la bocca perché il bimbo poterebbe fare fatica a respirare.
Senza entrare nel merito profondo desidero ricordare che AZALEE, CICLAMINO, ERICA, FICUS, EUCALIPTO, GIACINTO, GINESTRA, GLICINE, IRIS, MUGHETTO, OLEANDRO, ORTENSIA, STELLA DI NATALE, VISCHIO sono piante tutte più o meno velenose all’ingestione ed urticanti al contato con pelle o mucose.
COME COMPORTARSI
I sintomi di un’intossicazione o di un’avvelenamento sono diversi fra loro e dipendono dall’età del bimbo, dal meccanismo d’azione della sostanza e dalla via attraverso la quale essa viene assorbita. Non sempre, invece i sintomi dipendono dalla quantità di sostanza assorbita. Nel caso, per esempio, della soda caustica, sostanza che si può trovare in alcuni sgorgatori per la tubazioni sotto forma di granellini, è la qualità e non la quantità a causare danni: la soda caustica, infatti, BRUCIA, qualsiasi cosa con cui viene a contatto; quindi anche solo qualche granello ingerito provoca lesioni sulle mucose con cui si è verificato il contatto.
Inoltre i sintomi di un avvelenamento possono comparire anche dopo molte ore o addirittura giorni. Per questo motivo, se il piccolo ha ingerito qualcosa o anche nel caso del solo sospetto è fondamentale contattare al più presto il CENTRO ANTIVELENI e seguire scrupolosamente le indicazioni, oppure recarsi al PRONTO SOCCORSO.
In qualsiasi caso, anche in assenza di sintomi, è fondamentale non perdere mai la calma. Se il bimbo è entrato in contatto con una sostanza irritante per la pelle e gli occhi, è sempre utile effettuare subito un lavaggio abbondante con acqua: sotto il rubinetto se si tratta della pelle o facendola gocciolare se si tratta degli occhi, cercando di mantenere le palpebre aperte. Qualora comparissero rapidamente gonfiore, prurito o bolle rivolgersi subito al PRONTO SOCCORSO più vicino.
Non esiste, invece un antidoto universale e neppure un antidoto specifico per tutte le sostanze chimiche ingerite. È bene, però, tenere in casa alcuni rimedi che possono risultare utili per limitare i danni, ma da somministrare soltanto dopo aver consultato il CENTRO ANTIVELENI: il Dimeticone un agente che serve a evitare la formazione di schiuma qualora venissero ingeriti prodotti come shampoos, bagnoschiuma o detersivi per i piatti; il Carbone attivo in polvere, un composto nero e finissimo in grado di assorbire alcune sostanze se ingerite in quantità pericolosa. In pratica le “disattiva” legandole a sé fino a quando non sono eliminate con le feci. Va dato per bocca nella dose di un cucchiaio da cucina, sciolto in mezzo bicchiere d’acqua o di succo di frutta, e sempre su consiglio del CENTRO ANTIVELENI. Non bisogna mai provocare il vomito soprattutto se è stato ingerito uno schiumogeno, un solvente od un caustico, perché si rischia di provocare o di peggiorare gli eventuali danni che la sostanza è in grado di indurre. Anche il latte non va somministrato, in quanto non è un antidoto, ma solo un alimento: non ha alcuna azione disintossicante ed in alcuni casi può addirittura peggiorare l’intossicazione.
IL CENTRO ANTIVELENI VI PUÒ CHIARIRE LE IDEE SULL’EVENTUALE VELENOSITÀ DELLE PIANTE CASALINGHE È GRATUITO (SOLO IL COSTO DELLA TELEFONATA) ED È IN FUNZIONE 24 ORE SU 24.
- CENTRO ANTIVELENI di Milano – “Ospedale Niguarda” Tel. 02.66.10.10.29
- CENTRO ANTIVELENI di Napoli – “Ospedale cardarelli” Tel. 081.747.28.70
- CENTRO ANTIVELENI di Roma – “Policlinico Gemelli” Tel. 06.305.43.43
- CENTRO ANTIVELENI di Genova – “Istituto Gaslini” Tel. 010.563.62.45