Quando i genitori si dividono

Quando i genitori si dividono

Uno dei motivi per cui molte coppie decidono di non separarsi, nonostante gravissimi problemi, è la presenza dei figli. In questi casi è molto importante porsi due domande: “E’ veramente per i bambini? Che cosa è meglio per un bambino?” Rispetto al primo quesito dobbiamo pensare che i motivi per cui due persone scelgono di costruire insieme una famiglia sono molte e profonde, hanno a che fare con la storia personale e i bisogni di ciascuno. Tra le caratteristiche che consentono ad una coppia di resistere nel tempo, vi sono la capacità di cambiare e di ridefinire nuovi equilibri, utilizzando il proprio vissuto come risorsa, e riconoscendo i propri limiti. L’arrivo di un figlio è indubbiamente uno dei passaggi più forti, ma fin dal principio nella relazione di coppia la mobilità e la capacità di negoziazione, ma in particolare di mantenere un senso del se autonomo, sono fondamentali.
A volte sono queste stesse risorse che portano la coppia alla consapevolezza che non è più possibile portare avanti la relazione. Infatti, se inizialmente una coppia si struttura su alcuni bisogni reciproci, molti aspetti di sé e dell’altro sono destinati a cambiare, portando o a una rottura (che non sempre però viene messa concretamente in atto) o a una ridefinizione e ad una riscoperta l’uno dell’altro.
Spesso le coppie in crisi raccontano di non riconoscere più l’altro.
Alcune coppie possono, quindi, divenire “vittime” di questi meccanismi che pur essendo dolorosi , sono noti e in qualche modo “familiari”. Può essere meno difficile evitare di affrontare il problema all’interno della coppia, cercando al di fuori, parallelamente, delle compensazioni, o dandosi delle motivazioni come “i figli”, “la famiglia d’origine”, “la società”, ecc..
Dal punto di vista psicologico ciò che diviene molto importante è cercare di comprendere la motivazione profonda del proprio malessere e delle proprie scelte. Indipendentemente dal fatto che una coppia scelga, di rimanere insieme o separarsi, può essere molto importante comprendere che cosa è accaduto, che cosa possa avere portato alla crisi e perché si è scelta una certa strada.
Questo lavoro non è facile, anche per un’abitudine a non guardare a ciò che accade in modo profondo, ma limitandosi ad una lettura concreta ed in parte superficiale della situazione.
Dunque i figli non possono essere il motivo profondo per cui una coppia rimane insieme (o si separa)! Se chiediamo ad un bambino che cosa è meglio per lui, senza ombra di dubbio il suo bisogno/desiderio principale è che la mamma e il papà stiano insieme e vadano d’accordo.
Ma l’adulto, il genitore non può utilizzare le medesime modalità di pensiero di un bambino. Ciò di cui un bambino ha bisogno, è di adulti che siano adulti, genitori che siano in grado di riconoscere ciò che è meglio, anche accettando il fatto che le loro scelte potrebbero avere delle conseguenze in qualche modo dolorose.
Chi si occupa di mediazione famigliare sa bene, che troppo spesso le difficoltà nella coppia, la separazione portano i genitori ad essere travolti dai propri bisogni, non riuscendo più a vedere i bambini.
Per esempio vi possono essere coppie in cui la relazione è oramai chiusa da tempo, non vi sono più rapporti sessuali da anni, entrambi hanno una vita sentimentale extra-famigliare, ma nonostante questo non dicono nulla al bambino, scegliendo di simulare una famiglia felice (“..per non farlo soffrire…). In questo caso il bambino si trova a vivere in un mondo in cui si è perso il confine tra ciò che è vero e ciò che è falso, anche nella sfera dei sentimenti,  una realtà in cui l’adulto non è più attendibile, ma in particolare in un mondo in cui nessuno si accorge che lui ha occhi per vedere e orecchie per sentire…Inoltre è necessario sottolineare come portare sulle proprie spalle il peso delle scelte dei genitori, ha delle conseguenze pesanti sull’autostima e l’affettività del bambino.

Un bambino non ha bisogno che la mamma e il papà, se litigano molto, stiano insieme o si separino. Un bambino ha bisogno di persone che siano in grado di “pensare” da grandi, di guardare a se stessi e alla coppia in modo profondo e, quando necessario, di fare delle scelte e di parlare delle cose dolorose della vita trovando il linguaggio più adatto. Egli ha bisogno di adulti in grado di contenere sentimenti come l’ansia o la paura dell’abbandono. Ma in particolare persone che nel momento della difficoltà, cercano di comprendere perché la coppia è in crisi e se vi sono le risorse interne ed esterne, individuali e di coppia, per affrontare questo momento. Quando la crisi è affrontata con questa modalità di pensiero “adulta”, anche i problemi della comunicazione con il bambino e delle scelte per lui, divengono meno complesse e gestibili.

A PARMA ABBIAMO IL CENTRO PER LE FAMIGLIE un Servizio Pubblico che gratuitamente offre:

  • CONSULENZA ALLA COPPIA (il Comune di Parma attraverso una convenzione con il consultorio FAMIGLIA PIÙ offre la possibilità, a coppie e singoli, di avere alcuni incontri con psicologi e psicoterapeuti).
  • MEDIAZIONE FAMILIARE (tecnici preparati aiutano i genitori a comprendere come parlare della separazione ai propri figli, e come gestire al meglio l’affido).

TEL. 0521.235693

D.ssa Daria Vettori

 

Cari genitori tenevo moltissimo che la D.ssa Vettori mi desse lo spunto per inserire sul sito una paginetta su questo argomento che ci coinvolge da vicino anche per la frequenza con cui, al giorno d’oggi, molte coppie si dividono o, se non lo fanno, creano nuclei familiari decisamente patologici in cui l’infelicità dei due coniugi va a braccetto con quella dei figli.

Personalmente parto dal presupposto che per i figli sia molto meglio crescere con due genitori che si separino fisicamente ma che attendano insieme alla loro educazione nella maniera migliore possibile, piuttosto che con due genitori che rimangano insieme, pur nel disaccordo più totale, per il bene dei figli stessi.
Non so dire con precisione perché al giorno d’oggi due coniugi che fino a pochi mesi prima si giuravano eterno amore improvvisamente sentano la necessità di rinnegare questo amore buttando a carte quarant’otto l’equilibrio di una famiglia, figli compresi: ognuno vive una propria realtà nella quale agli altri non è dato entrare, se non tacciati di abuso di potere. Mi sia, peraltro, consentito di farvi leggere cosa scrive il dr Alberoni, psicologo, sull’amore, sulla fedeltà, sulla felicità: probabilmente ci siamo scordati dell’esistenza di ciò che leggerete qui di seguito oppure…proprio non pensavamo che potesse esistere.

“..La parola volontà è quasi scomparsa dal lessico quotidiano. E’ stata sostituita dalla parola libertà, intesa come libertà di fare quello che ci pare seguendo il desiderio spontaneo, l’impulso immediato. La volontà invece è un comando che noi diamo a noi stessi e spesso consiste proprio nello sforzo per resistere all’impulso immediato e realizzare un ideale, un valore, un fine.
E’ questo che ci insegna “Pinocchio”. Il burattino viene continuamente distratto da nuovi desideri: le marionette, il gatto e la volpe, il paese dei balocchi. Non ha volontà, cede sempre all’impulso immediato e, perciò, va incontro a continue disgrazie.
All’estremo opposto invece oggi la volontà viene vista come una violenza su noi stessi che ci fa perdere la spontaneità.
Sono due posizioni estreme, entrambe sbagliate. Vediamolo nel caso dell’amore. Con la volontà non possiamo innamorarci di qualcuno. L’amore è dono, spontaneità, grazia, lo puoi solo accettare ed abbandonarti ad esso. Eppure anche l’innamoramento, per diventare amore profondo e duraturo, ha bisogno dell’intelligenza e della volontà. Se vuoi rendere felice il tuo amato non puoi fare quello che ti passa per la mente in quel momento, non puoi agire solo d’impulso senza pensare alle conseguenze. Devi conoscerlo, conoscere la sua vita, capire come pensa, decifrare i suoi gesti, rassicurarlo nelle sue paure, dissolvere le sue gelosie, dargli ciò che intimamente desidera, modellarti sulle sue fantasie finché, ad un certo punto, non ti accorgi che i suoi desideri diventano i tuoi, e i tuoi desideri ed i tuoi sogni sono diventati i suoi.
Anche la fedeltà richiede volontà. Perché non devi farti distrarre, farti tentare, ma tener ben fisso quello che è essenziale rispetto a quello che non vale nulla. Quando sei innamorato puoi essere felice solo con chi ami, e se lo tradisci, se ti distrai, se preferisci altre compagnie o altre cose, la vostra unicità si incrina, si degrada. Tutte le cose perfette richiedono una concentrazione totale; il compositore è totalmente assorbito dalla sua musica, lo scrittore dal suo romanzo. L’amore è ancora più esigente. Se entrambi non vi donate completamente all’altro, se non vi date e non ricavate da voi stessi il piacere, perdete lo stato di grazia, e non potrete più realizzare quell’intimità unica e miracolosa che fa durare l’amore e lo rende la più grande fonte di felicità e la più grande forza creativa della vita..”